Abbiamo vendemmiato i PIWI per la prima volta. Ma cosa sono i vitigni resistenti?

PIWI - Vitigni Resistenti

La scorsa settimana siamo andati nel nostro campo tra le montagne di Trichiana, vicino alla chiesetta di San Isidoro 🏞️

L’occasione era speciale 👇🏼

Si trattava infatti della nostra prima vendemmia di VITIGNI RESISTENTI (PIWI) 🌱 Una classe speciale di viti in grado di resistere alle più comuni malattie fungine della pianta, permettendo di evitare i trattamenti fitosanitari più di qualsiasi altro tipo di vigneto 🌿

Pausa pranzo a 800 metri

Ci sono però voluti ben 4 anni perché crescessero a causa delle basse temperature delle Prealpi Trevigiane, ma l’altura in cui si trovano ha permesso di godere di un clima ventilato, bassa umidità e un’ecosistema davvero ricco, che hanno conferito all’uva ulteriori energie 🐝🌷

Secchio di uve PIWI
PIWI a bacca nera
Luca e Giorgio alla raccolta

Nello stesso campo abbiamo raccolto a mano 5 varietà di PIWI (alcune a bacca nera e altre a bacca bianca) unendole tra loro per creare un uvaggio, fermentato poi con lieviti indigeni 🍇

Ora il mosto fermentato è in fase di vinificazione ma si possono già notare caratteristiche davvero particolari 🍷😊

Mosto in fermentazione

Capiamoci qualcosa di più

L’idea dei vitigni resistenti nasce già a fine ‘800, quando l’arrivo in Europa di malattie fungine come Oidio e Peronospora aveva portato alcuni viticoltori ad incrociare la qualità delle viti europee con esemplari affini di viti americane e asiatiche (più resistenti a queste malattie) 🌱

Vinacce per la fermentazione con lieviti indigenti

Un percorso che durante tutto il ‘900 si è rivelato lento e complesso, sviluppando sì vigneti più resistenti alle malattie ma che rendevano molto difficile avere delle vinificazioni di qualità 🍷

Negli ultimi decenni però la ricerca si è concentrata sulla tecnica degli incroci multipli, un metodo molto più complesso che si è rivelato anche molto più efficace, portando questi vini ad essere considerati di “interesse agro-enologico”, superando i test organolettici ed entrando a far parte dal 2015 in Italia del Registro Nazionale delle Varietà di Vite 🇮🇹

Ad oggi in Italia si contano circa 37 varietà PIWI. Uve capaci di opporsi in modo spontaneo alle malattie della pianta permettendo di evitare dunque i trattamenti fitosanitari più di qualsiasi altro tipo di vigneto (rimangono obbligatori per legge i trattamenti per la Flavescenza Dorata) ✅

Vinacce pronte per la pigiatura

Serviranno ancora anni per capire come i PIWI si integreranno nello scenario vitivinicolo italiano e internazionale, nel frattempo ci uniamo alla ricerca insieme a centinaia di viticoltori che vogliono comprendere a fondo se questa scelta riuscirà davvero a fare il bene del vino, dell’ambiente e del consumatore finale 🍷

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